Uno contro tutti

A noi italiani piacciono le storie avvincenti. Ci piacciono i grandi scontri, le imprese, le gesta ardite. Ci piace l’epica. D’altronde siamo un popolo che ha sfornato grande materiale epico, da Virgilio a Ludovico Ariosto. Ci piacciono le storie eroiche e le persone straordinarie. Quanti eroi abbiamo osannato durante la storia in tutta la nostra penisola? Tanti. Da Masaniello a Garibaldi, essendo stato un territorio diviso e dominato, l’Italia ha conosciuto numerosissimi condottieri in lotta per la libertà e l’indipendenza. Ma anche dopo l’unità abbiamo continuato ad avere eroi. Mussolini era celebrato come un eroe. La mistica fascista, poi, esaltava l’eroismo. C’erano eroi anche nella Resistenza. Fino ad arrivare ai giorni nostri e agli eroi antimafia, come Falcone e Borsellino. L’utilizzo del termine eroe si è così infittito che ora ogni caduto italiano in guerra diviene tale. Insomma ce n’è per tutti i gusti: l’epopea continua, e continua anche sullo sfondo dell’attuale scenario politico. Riusciamo a romanzare qualsiasi situazione che persino la storia di Berlusconi è divenuta epica. Eroe contro la magistratura partigiana che lo perseguita e lo ostacola, ma lui non si arrende. Glorificato da migliaia di proseliti che lo celebrano nei “Club Forza Silvio“.

Ma ora un nuovo individuo solca la scena ed è pronto a combattere contro le avversità e le ingiustizie: si tratta del guascone di Firenze, messer Matteo Renzi, intervenuto per sgombrare il campo dai vecchi protagonisti in armature arrugginite e pesanti. Era proprio l’ora di una svolta nella nostra storia, di un nuovo capitolo. Basta con  personaggi anonimi e senza fegato. Basta con i noiosi Bersani, gli insipidi Letta e i perfidi D’Alema. Insulsi cortigiani incapaci di gestire il potere. Il reame ha bisogno di grandi riforme, altrimenti proseguirà la sua lenta decadenza e i villani potrebbero davvero arrabbiarsi, già c’è un Savonarola che aizza le folle e minaccia sciagure. Renzi è l’uomo giusto, il solo, uno contro tutti.
Potrà finire bene o male, ma questa storia già ci piace, è abbastanza avvincente. Ma non dimentichiamoci che questa non è finzione, è invece realtà. Il reame è l’Italia intera e i villani siamo noi. Che ben vengano i condottieri, che ben vengano gli eroi. Ma non facciamo l’errore di guardare alle vicende di casa nostra con fare troppo distaccato, con l’atteggiamento di chi guarda le fiction alla TV. Forse è anche perché siamo un popolo di telespettatori che ci piacciono tanto le storie. Peccato, perché l’epica è più bella seguita dai libri. 
Ma torniamo all’eroe della nostro racconto. Renzi ha notevoli qualità che gli possono permettere di uscire vittorioso nell’impresa di salvare il reame. Ha coraggio, e in tutte le storie che si rispettino l’uomo coraggioso ha un ruolo di rilievo. Ha una grande carisma, una grande abilità di comunicare. Ed ancora, che eroe potrà mai essere se non è amato dalla sua gente. Ha un piano. Ecco, questa caratteristica è molto importante, il nostro eroe non è un Don Chisciotte  che lotta contro i mulini a vento. Se riuscirà a mantenere la determinazione, se saprà giocarsi per bene le sue carte, potrà ben sperare di dare frutto alle sue gesta. L’approvazione del ddl che prevede l’abrogazione delle province  ne è un esempio: un impresa ardua, tentata da tanti,  che solo ora sembra concretizzarsi. Ma il nostro eroe, come nella vera epica, per poter portare a termine il suo intero piano, dovrà avere il coraggio di fare la cosa più importante che possa mai fare un eroe: immolarsi. Rischiare la propria vita (politica, in questo caso) per un bene superiore. Se non sarà compromesso dal posto comodo e dai pasti caldi della corte, e sarà imperterrito nel portare a termine la propria impresa, allora si che potremo dire di aver assistito ad una bella storia.  
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